A passeggio con se stessi

Mi sento di consigliare a chiunque di prendere la sanissima abitudine di dedicare almeno mezz’ora al giorno (o anche un’oretta) a se stessi ritagliandosi un momento di assoluta solitudine, magari passeggiando o volgendo lo sguardo in lontananza su uno spazio aperto.
Abituarsi a lasciar andare ogni preoccupazione del quotidiano, “sforzarsi” di fare il vuoto nella mente, ma lasciandola aperta, come fosse una radiolina che piuttosto che spegnerla del tutto si sintonizzasse su una frequenza vuota in attesa di captare un segnale casuale, nuovo, di cui non conosciamo la provenienza.
Un cammino di crescita interiore non deve necessariamente passare attraverso la pratica di chissà quale tradizione orientale o cultura new-age, questo è solo un luogo comune, un preconcetto;
io in primis mi sono avvicinato al tema della crescita interiore soprattutto attraverso una grande attrazione verso le culture orientali perchè ho sempre avuto la sensazione che avessero una marcia in più, una conoscenza più profonda dell’ “essere” e della realtà che viviamo, a differenza di quello che ho potuto apprendere dalla cultura religiosa e/o sociale subita e non scelta a partire dalla mia nascita. Probabilmente in questa mia vita è questa l’esperienza in particolare che ho bisogno di vivere, la via che mi sembra dare una spinta ben maggiore alla mia crescita.
Fondamentalmente però, la cosa più importante che voglio sottolineare è che ogni essere umano è vivo grazie alla stessa scintilla divina; non c’è differenza di cultura, religione, di luogo di nascita, di sesso, in questo principio assoluto.
Tutti abbiamo quel qualcosa che fa parte ed è essenzialmente l’ “essere” che tende all’evoluzione, sempre, inevitabilmente.
Purtroppo spesso non si ha coscienza di ciò, presi dagli innumerevoli impegni, distrazioni e attività magari futili e non riusciamo a sentire quella vocina che sempre, anche poco alla volta, qualcosa vorrebbe insegnarci, ma noi non prestiamo ascolto non ci apriamo.
Sono sicuro che chiunque si prendesse la briga di dedicare un pò di tempo a se stesso, dando la stessa importanza di quanta ne diamo al nostro riposo notturno o ai nostri pasti quotidiani di cui non possiamo fare a meno, starebbe già praticando un percorso di crescita interiore.

Precedente Bisogno del viaggio interiore Successivo Emozioni preconfezionate? No, grazie.

Lascia un commento