Ho sempre evitato di buttare il cibo che avanza alla fine di un pasto perché mi sembra un vero peccato, un gesto ingrato. Ma una sera in particolare ho fatto qualcosa in più, come a volte mi accade ho seguito l’impulso che mi invita ad agire.
Quella volta era avanzata una cospicua porzione di orzo con legumi, buoni e cucinati quella sera stessa. Così mi venne in mente che andando in centro città avrei sicuramente trovato qualcuno che avrebbe gradito un pasto caldo, tanto più che era inverno.
Mi affrettai di preparare diverse porzioni in vaschette d’alluminio accompagnate da posate di plastica, misi tutto in una busta e via in macchina. Dopo aver cercato in un paio di angoli della città pensai che alla stazione avrei trovato sicuramente qualcuno. Infatti avvicinandomi all’ingresso principale vidi che molti ‘senza tetto’ si preparavano a passare la notte lì nel porticato, ognuno stretto al suo angolo, al suo pilastro.
Allora fermai l’auto davanti al marciapiede, afferrai la busta, diedi un occhiata velocissima alle tante persone accovacciate per terra, ma senza pensare troppo porsi la busta ad una coppia dicendo loro che se volevano c’era del cibo caldo e che magari avrebbero potuto condividerlo anche con gli altri. Accettarono volentieri e salutati altrettanto velocemente risalii in macchina per tornare a casa.
Il particolare che notai fu che proprio nel momento che mi avvicinai alla donna per porgerle la busta, sembrava stesse implorando il cielo per qualcosa, con le mani giunte e uno sguardo disperato rivolto verso su. Non so dire se fosse proprio il cibo il suo bisogno più impellente in quel momento, ma ricordo la gratitudine nel volto di quelle due persone.
Mi piace credere che quella sera io e quella donna siamo stati come ai due capi di uno stesso filo, è stato come intercettare un segnale e farmi strumento di una preghiera esaudita o un bisogno soddisfatto. Sono occasioni preziose in cui ti concedi di fare esperienza di unione con un altro essere, momenti in cui trovi il tempo e i passi giusti per fluire con la danza della vita.