Prima la compassione, poi il sesso.

Nella mia personale esperienza ho scoperto casualmente una cosa, cioè  che l’atto di meditare – poco prima di un rapporto – e sviluppare un forte sentimento di compassione e amore esteso a tutti gli esseri, pone le basi per una rapporto sessuale più intenso, su un altro livello. Con l’energia acquisita e quel sentimento vivo nasce un rapporto che non è più solo unione di corpi, premesso che non lo è mai stato per me, ma in particolare l’unione dei corpi diventa un prolungamento dell’unione energetica e spirituale grazie alla quale ognuno dei due vive contemporaneamente sia la propria esperienza che quella dell’altro e viceversa.

In qualche modo credo sia l’esperienza in piccola scala, un assaggio che si sperimenta solo in due, dell’unione con il tutto e tutti gli esseri, un momentaneo e piacevole abbandono dell’ego.

Penso che anche chi abbia rapporti occasionali debba farlo con un sincero sentimento di voler donare amore in quel momento. Solo così anche il rapporto sessuale, che nella società occidentale e soprattutto nella Chiesa è un tabù (nonostante sia una cosa naturale) può tornare ad essere un atto sacro.

 

Precedente Emozioni preconfezionate? No, grazie. Successivo EVOLUZIONE OLISTICA - La mia storia, parte 1.

Lascia un commento