Bisogno del viaggio interiore

Da dove nasce questo mio desiderio di intraprendere un percorso interiore? Mi son reso conto che l’atteggiamento che sento il bisogno di avere nei confronti della vita – che in qualche modo come esperienza non è altro che il risultato di ciò che siamo interiormente, della qualità della nostra mente (intesa come insieme di pensieri ed emozioni) – è quello del terzo porcellino, ebbene sì quello che spendendo il tempo e la fatica necessari si costruisce una casa solida di mattoni e cemento. Sento che non voglio basare la mia pace e la mia gioia di vivere su illusioni, sul possesso, su ruoli sociali predefiniti, bensì sento il bisogno di intraprendere le vie che portano ad una visione più profonda della realtà e della mia coscienza, delle dinamiche di causalità degli eventi della vita, di quel qualcosa in più che non vediamo, non perchè non ne siamo capaci,ma prima di tutto perchè siamo troppo distratti, ed essendo troppo distratti non permettiamo alla nostra anima, coscienza (o come volete chiamarla) di farsi sentire, non riusciamo ad ascoltare quella spinta interiore che ci invita sempre ad evolvere, e come un bambino che grida ai genitori distratti per farsi ascoltare e alla fine esasperato butta tutto in aria o tira calci e pugni, così l’estremo mezzo della nostra anima per raggiungere il fine è quello di manifestare svariate forme di sofferenza nella nostra vita. Non è facile,assolutamente, occorre grande determinazione e costanza e fede, ma son certo che non c’è altra via che quella interiore se vogliamo vivere meglio la realtà esterna.

 

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