La mente nella visione buddista.

In questo articolo proverò a farvi capire ciò che nel buddismo viene inteso come ‘mente’ e soprattutto la sua interpretazione, che rappresenta per me ciò che attualmente più si avvicina alla verità e per questo cerco di applicarne la comprensione nella vita di tutti i giorni.

Prima di tutto và chiarito che ciò che nel buddismo viene inteso come mente non è la sola attività cerebrale o semplicemente i pensieri, ma è più vicino al corrispettivo di ciò che altri chiamano coscienza, anima, spirito. Soprattutto per ‘mente’ si intende la capacità di percepire, di fare e creare esperienza, da quelle meramente sensoriali fino a comprendere il resto della gamma di esperienze quali sensazioni, sogni, sentimenti,paura,pensieri, intuizioni, creatività, benessere, malattia,ecc…

Per farvi capire meglio l’interpretazione che se ne da nel buddismo vi farò più esempi.

Personalmente ho preso spunto dalla scena di un film ”The lego movie” in cui il protagonista viene introdotto nella propria mente per fare esperienza dei suoi ricordi o di pensieri istantanei che si manifestano davanti a lui. Partendo da questo spunto però consideriamo che nel caso della realtà che viviamo noi facciamo costantemente esperienza delle manifestazioni della mente. Ma bisogna capire qual’è la sua natura di base.

Per farci un’idea prendiamo ad esempio un telo bianco e stendiamolo e pensiamo a questa faccia del telo come la mente nel suo stato puro, la sua essenza primordiale, nella dimensione in cui le infinite manifestazioni, forme,colori, suoni, ogni luogo e tempo, ogni esperienza, ecc., sono a livello potenziale, lo stato della mente in cui tutto è compreso e conosciuto. Questa è la mente unica, che fondamentalmente è la mente di ogni essere.

Poi pensiamo all’altra faccia del telo come alla dimensione in cui tutta l’energia potenziale governata dalla mente prende forma. Per capire la natura della realtà potremmo prendere diversi oggetti per far emergere da sotto il telo,ad esempio, delle sfere immaginando che siano i pianeti o dei pupazzi, immaginando noi e tutte le persone che incontriamo.

Osserviamo e pensiamo ad ogni cosa che esiste e sperimentiamo nella nostra vita da questo punto di vista, che siano cose e persone, forme, colori e suoni. Semplicemente vi consiglio di osservare per un po ciò che avete davanti, il vostro telo con le forme che ci avete messo sotto e riflettere su questa realtà.

La nostra natura ultima non risiede nelle forme ma nel telo. Per quanto tutto ai nostri occhi possa apparire separato e diversificato,non siamo altro che un unica entità,noi e gli altri come tutte le cose non siamo altro che lo stesso telo che prende infinite forme.

 

Questo è il principio del concetto dell’unione, che non deve solo essere visto come un’astratta affermazione,una frase ad effetto o bene che vada, come una consapevolezza così lontana da raggiungere. Va considerato invece come una linea di partenza per capire un passo alla volta, per gradi, tutte le varie implicazioni che questo comporta nella vita di tutti i giorni, una linea di partenza che sarà necessario spostare davanti ai propri piedi ad ogni passo che si compie nella comprensione di questo principio.

Quindi è importante ragionare sul perchè e come possa coesistere questa realtà con le nostre singole esperienze, le nostre singole vite così tanto diverse l’una dall’altra.

Ma prima di esporre ciò che personalmente credo vi lascio questo articolo, sperando che possa essere per qualcuno uno buono spunto di riflessione e di scambio di idee.

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